«L’ultima cosa che doveva succedere al nostro Paese, nel mezzo di una guerra in Ucraina, con un’inflazione record, i prezzi della benzina alle stelle, il rischio che Mosca tagli il gas e una siccità storica, è una crisi di governo». Questo il commento di Alberto Cirelli, Presidente di Confapi Emilia, che associa quasi cinquecento aziende di Bologna, Modena, Parma, Reggio Emilia.
«Ci troviamo invece – prosegue Cirelli – a commentare una situazione d’incertezza politica inspiegabile generata esclusivamente da personalismi di una parte della classe politica che ha operato in modo irresponsabile, in un momento difficilissimo, forse il più difficile della nostra storia. Rispetto alle richieste di stabilità che in questi giorni sono arrivate con forza da tutte le diverse categorie del Paese, compresa quella di Confapi, siamo stati spettatori involontari di un capitolo della nostra vita politica che ha del paradossale e ci indebolisce non solo dentro i nostri confini ma anche a livello internazionale. I primi effetti della crisi, purtroppo, sono già evidenti come il forte rialzo dello spread e il rischio sempre più concreto di non raggiungere i target e le scadenze richieste dall’Europa per poter beneficiare dei fondi del PNRR. Con questa crisi di governo le nostre imprese sono chiamate ad operare nel bel mezzo di una vera e propria tempesta perfetta, senza poter contare su una guida solida in grado di proteggere il nostro tessuto produttivo.
Uno scenario che il nostro Paese non può permettersi – conclude il presidente di Confapi Emilia Alberto Cirelli – servono soluzioni, e in fretta: provvedimenti concreti e urgenti sui quali andremo a valutare la Politica, in attesa di andare alle urne nella speranza che dai seggi usciranno soluzioni in grado di dare stabilità politica al nostro paese indispensabile per spingere le nostre imprese fuori da questa crisi».
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