MODENA. Stefano Bianchi, direttore di Confapi Emilia, interviene sul tema della responsabilità delle imprese e dei datori di lavoro nei casi di Covid nelle aziende.
«Dal Report nazionale sulle infezioni di origine professionale denunciate all’Inail – dice Bianchi – emerge che in Emilia-Romagna le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19, sono state 4.777, (ovvero il 10,2% del dato nazionale), di cui 14 con esito mortale (ovvero il 6,7% del dato nazionale). Dati che fanno riaccendere il dibattito e la forte preoccupazione nel mondo imprenditoriale legata alla responsabilità del datore di lavoro nei casi accertati di infezione da Coronavirus in occasione di lavoro. Il Governo ha più volte ribadito che “è giusto che l’impresa metta in sicurezza i propri dipendenti, ma le aziende che rispettano i protocolli non possono essere ritenute responsabili dei contagi”.
Ora sarà sufficiente il rispetto di quanto convenuto nel Protocollo Sicurezza aziendale – continua il direttore Bianchi – per evitare responsabilità penali per il datore di lavoro? Nel caso in cui un dipendente, nonostante l’utilizzo di mascherine, l’aver osservato il distanziamento e tutte le altre misure convenute nel protocollo aziendale, dovesse contrarre il virus, il problema non può che trasferirsi sul datore di lavoro. La poca chiarezza procedurale per il ricorso ai test sierologici e ai tamponi sembra completare il quadro non lasciando scampo all’imprenditore.
Dubbi che non sono stati fugati neanche con la recente norma contenuta nel Decreto Liquidità. Senza dimenticare che, nel momento in cui l’Inail dovesse riconoscere un infortunio sul lavoro al lavoratore che ha contratto il Covid-19, quest’ultimo (come in ogni caso di infortunio sul lavoro) può rivalersi nei confronti del datore. La responsabilità va quindi a gravare sugli imprenditori e il riconoscimento del Coronavirus come infortunio sul lavoro favorirà (senza ricaduta sul premio) inevitabili azioni, richieste di danno in capo ai datori. Con preoccupazione Confapi Emilia ha provveduto ha rinnovare con forza nelle sedi istituzionali la necessità di un ulteriore intervento legislativo perché, diversamente, rischiamo di vedere numerosi contagi da Covid trasformarsi in forme di contenzioso a danno delle aziende».