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Come Implementare il GRI nelle PMI

Introduzione
Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata un aspetto chiave della strategia aziendale, influenzata sia dalle normative europee (come la CSRD e gli ESRS) sia dalle richieste del mercato e degli investitori. Se un tempo la rendicontazione di sostenibilità riguardava solo le grandi imprese, oggi anche le PMI si trovano di fronte alla necessità di misurare e comunicare il proprio impatto ESG.

Tra i principali standard di riferimento c’è il Global Reporting Initiative (GRI), il framework più utilizzato a livello internazionale per la rendicontazione di sostenibilità. Tuttavia, molte PMI trovano difficile adottare questo standard a causa di carenza di risorse, competenze e tempo.

In questo articolo, vedremo come implementare il GRI in una PMI in modo pratico e sostenibile, scegliendo gli indicatori più rilevanti e adattando la rendicontazione alle esigenze aziendali.

1. Perché una PMI dovrebbe adottare il GRI?
Sebbene molte PMI non siano ancora obbligate per legge a rendicontare la sostenibilità, adottare il GRI può portare numerosi vantaggi competitivi.

�� Vantaggi chiave del GRI per le PMI:

✅ Migliore accesso al credito e ai finanziamenti agevolati → Le banche e gli investitori preferiscono aziende trasparenti sulla sostenibilità
✅ Maggiore competitività nei bandi pubblici e nelle gare d’appalto → Molti bandi premiano chi adotta standard ESG
✅ Rafforzamento della reputazione e fiducia degli stakeholder → Fornitori e clienti cercano partner con un impegno chiaro sulla sostenibilità
✅ Anticipazione dei futuri obblighi normativi (CSRD, ESRS, Tassonomia UE)
✅ Identificazione di inefficienze interne e miglioramento dei processi aziendali

Le PMI che iniziano oggi a lavorare sulla rendicontazione di sostenibilità si troveranno in vantaggio competitivo nei prossimi anni, quando gli obblighi si estenderanno sempre di più anche alle imprese di dimensioni minori.

2. Gli Standard GRI e la loro struttura
Il GRI è strutturato in tre gruppi di standard, che possono essere utilizzati in modo modulare:

�� Standard Universali (GRI 1, GRI 2, GRI 3)

GRI 1: Principi di rendicontazione → Definisce i criteri generali per costruire un report credibile e trasparente
GRI 2: Informazioni generali → Richiede di fornire dettagli sulla governance aziendale, struttura e processi di gestione ESG
GRI 3: Temi materiali → Aiuta a identificare gli aspetti più rilevanti per l’azienda e i suoi stakeholder

�� Standard Tematici (Economici, Ambientali e Sociali)

Ogni azienda può selezionare solo gli indicatori più rilevanti per la propria attività. Esempi:
GRI 201 – Performance economica
GRI 302 – Consumi energetici
GRI 305 – Emissioni di CO₂
GRI 403 – Salute e sicurezza sul lavoro
GRI 405 – Diversità e pari opportunità

�� Standard Settoriali

Alcuni settori hanno requisiti specifici (es. agroalimentare, manifatturiero, finanza). Per le PMI manifatturiere, per esempio, è utile GRI 303 (Gestione delle acque) e GRI 306 (Gestione dei rifiuti).

3. Guida pratica all’implementazione del GRI nelle PMI
Molte PMI temono che adottare il GRI sia troppo complesso o richieda risorse eccessive, ma in realtà il processo può essere graduale e adattato alle necessità aziendali.

Ecco un percorso semplificato in 5 passi per implementare il GRI in una PMI.

Identificare gli stakeholder e i temi materiali

�� Chi sono gli stakeholder più importanti?

 Clienti, fornitori, dipendenti, comunità locali, banche, enti regolatori…
�� Quali sono i temi ESG più rilevanti?
 Si può partire con un’analisi di materialità, valutando gli aspetti più impattanti per l’azienda e i suoi stakeholder.
�� Esempio pratico:
Un’azienda manifatturiera potrebbe concentrarsi su consumo energetico (GRI 302), sicurezza sul lavoro (GRI 403) e gestione dei rifiuti (GRI 306).

Scegliere gli Standard GRI più adatti alla PMI

�� Una PMI non deve necessariamente adottare tutti gli indicatori GRI. È meglio selezionare quelli più rilevanti e sostenibili per l’azienda.
�� Come scegliere?
 Partire dagli Standard Universali
 Integrare pochi indicatori tematici mirati
 Evitare di sovraccaricarsi con dati poco utili

Raccogliere i dati ESG in modo efficiente

�� Per una PMI, la sfida più grande è spesso raccogliere dati ESG in modo sistematico.
�� Strategie per la raccolta dati:
✅ Sfruttare i dati già disponibili (bollette energia, registri di sicurezza, dati HR)
✅ Coinvolgere i responsabili aziendali nella raccolta
✅ Utilizzare strumenti digitali semplici (Excel, software ESG)
�� Esempio pratico:
Un’azienda che vuole monitorare le emissioni di CO₂ (GRI 305) può iniziare raccogliendo i dati dei consumi energetici e poi calcolare le emissioni equivalenti.

Redigere il Report di Sostenibilità

�� Struttura consigliata per una PMI:
1. Introduzione → Mission aziendale e obiettivi ESG
2. Stakeholder e materialità → Chi sono gli stakeholder? Quali temi sono prioritari?
3. Performance ESG e indicatori GRI → Tabella con i dati raccolti
4. Obiettivi futuri e miglioramenti previsti
�� Consiglio pratico: Partire con un report breve (10-15 pagine), chiaro e leggibile.

Comunicare i risultati e migliorare nel tempo

�� Pubblicare il report sul sito web e condividerlo con clienti e investitori
�� Migliorare il processo di raccolta dati negli anni successivi
�� Integrare gradualmente più indicatori

4. Conclusione: IL GRI COME STRUMENTO DI CRESCITA PER LE PMI
Adottare il GRI non è solo un obbligo normativo, ma un’opportunità per le PMI di migliorare la gestione interna, accedere a nuove opportunità di business e prepararsi al futuro.

�� Consigli finali:
✅ Iniziare con pochi indicatori chiave
✅ Strutturare un metodo di raccolta dati semplice
✅ Utilizzare il report per comunicare con stakeholder e clienti

Confapi Emilia supporta le PMI nella transizione verso la rendicontazione ESG, fornendo strumenti pratici e consulenza per adottare il GRI in modo efficace.