«Il ricorso a qualsiasi tipo di procedura, dal massimo ribasso nelle gare di appalto alle imposizioni unilaterali di riduzione dei prezzi, può contribuire a mettere in ulteriore difficoltà i nostri comparti produttivi». Così Confapi Emilia che interviene sulla gara pubblicata da Hera, in scadenza il prossimo 26 giugno, per la fornitura dei cassonetti per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani basata sul criterio del massimo ribasso. «È nostra volontà domandarci e domandare al committente – afferma Confapi Emilia – con assoluto senso di responsabilità, se prevedere come criterio di aggiudicazione della gara quello del minor prezzo, determinato mediante ribasso unico percentuale sull’elenco prezzi posto a base di gara, possa garantire il rispetto delle garanzie e degli impegni assunti da Hera con l’approvazione del proprio codice etico – relazioni con i fornitori». Alberto Cirelli, incaricato alle relazioni istituzionali di Confapi Emilia, sottolinea «che l’84% delle gare pubbliche da loro indette sono state affidate a fornitori con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Modus operandi che ha portato a privilegiare il 69% di fornitori del territorio emiliano-romagnolo. Dati importanti per la stabilità delle nostre imprese e dei rapporti di lavoro con gli 8.400 dipendenti da occupazione indotta da forniture Hera, ma che riteniamo possano essere messi in forte discussione se si dovesse continuare a privilegiare il ricorso al minor prezzo». Cirelli conclude: «Siamo certi che gli azionisti Hera sapranno farsi carico della problematica in modo da porre in atto un proficuo confronto con i vertici della Società al fine di valutare con loro le motivazioni che hanno indotto il committente a ricorrere al massimo ribasso per la gara in esame ed a porre in essere i necessari interventi correttivi».