A cura di Duferco Energia
1. IL CONTESTO ENERGETICO
Dopo la neve riprende la discesa?!
Era da diverso tempo che i prezzi spot non segnavano due settimane consecutive al rialzo: la precedente tutto sommato moderati, l’ultima settimana invece i rialzi si sono fatti sentire (+2 €/MWh sul gas al PSV e +7 €/ MWh sul PUN medio). Questo effetto è da imputare alle temperature, decisamente più invernali ultimamente che nei mesi scorsi, con conseguente aumento della domanda civile. Nel contempo il meteo non è stato favorevole per la produzione eolica e fotovoltaica ed ecco il rincaro dello spot.
I forward solo negli ultimi giorni hanno invertito il trend rialzista che dai minimi di fine febbraio li ha portati a segnare dei massimi locali intorno alla metà della scorsa settimana. Ci troviamo ora ai livelli di un mese fa, visti i fondamentali è probabile che il trend di medio periodo continui ad essere bearish. Anche la CO2 dopo aver recuperato terreno per un paio di settimane è ora ritornata sotto ai 60 €/t. I maggiori ribassi sono stati sui prodotti a breve (M+1 e Q+1), che in due giorni di scambi si sono quasi riportati sui livelli della settimana precedente, lasciando per strada quasi 5 €/MWh sul Power e 2 €/MWh sul PSV. Novità importante lato regolatorio, dall’1 marzo scorso infatti ha cominciato a circolare la bozza del cd. ‘Decreto FerX’ che, nell’ambito del Dlgs 199/2021, avrà lo scopo di incentivare la produzione di energia rinnovabile per traguardare gli obiettivi del PNIEC al 2030. Nella bozza sono previste due procedure all’anno dal 2024 al 2028 compreso, allo scopo di assegnare 5 GW totali agli impianti con potenza inferiore al MW e 62,15 GW agli impianti di taglia superiore al MW (quasi tutto fotovoltaico, 45 GW, e eolico, 16,5 GW). Per gli impianti inferiori al MW il prezzo di assegnazione è pari al prezzo di esercizio indicato (es. 85 €/MWh per il fotovoltaico), mentre per gli impianti di dimensioni maggiori sono previste all’interno delle procedure delle aste al ribasso, con ribasso minimo posto pari al 2%. Le tariffe base d’asta verranno aggiornate dal GSE sulla base dell’andamento del tasso di inflazione. L’incentivazione vale sia per i nuovi impianti sia per interventi di revamping e repowering, ma in questi ultimi casi solo sulla nuova capacità. Per gli impianti sotto i 200 kW viene erogata dal GSE una tariffa omnicomprensiva, per gli impianti sopra i 200 kW (o per quelli sotto i 200 kW che ne facciano esplicita richiesta) l’energia rimane nella disponibilità del produttore che provvede in autonomia alla vendita e viene stipulato con il GSE un contratto per differenza a due vie tra il prezzo di aggiudicazione e il prezzo zonale dell’area in cui si trova l’impianto. Sono previsti infine ulteriori incentivi (maggiorazione del prezzo base) per gli impianti fotovoltaici a tetto inferiori al MW e/o in sostituzione di coperture in eternit o amianto. L’incentivazione viene percepita a partire dall’entrata in esercizio e per un periodo pari alla vita utile degli impianti, fissata per tutte le tecnologie (FV, eolico, Idro, Gas da processi di depurazione) in 20 anni. Per tutti gli obblighi, garanzie richieste, limitazioni e dettagli tecnici si rimanda al testo della bozza. Intanto, alla luce dei contenuti del documento e in attesa della sua conversione e approvazione, molti si chiedono…quale sarà l’impatto sul mondo dei PPA??