A cura di Duferco Energia
Il ritracciamento (breve) di un mercato ormai insostenibile
Giorni respiro per i mercati energetici dopo i picchi record. Anche lato oil gran parte del rally della scorsa settimana è stato eroso fino al raggiungimento dei 92 [$/b], come se i mercati non credessero più nella possibilità di un taglio alla produzione da parte dell’OPEC+. Ma, nonostante ciò, i timori di un calo dell’offerta prevalgono su quelli di un calo della domanda che accompagnerebbe una recessione globale. Oltre all’;interruzione delle esportazioni di petrolio kazako a causa dei danni provocati dalle tempeste ai terminal portuali di Novorossijsk sul Mar Nero, le esportazioni di petrolio libiche sono ora sotto una nuova minaccia a seguito degli scontri nel cuore di Tripoli. L’amministrazione Biden sta inoltre esercitando pressioni sulle raffinerie della costa orientale affinché smettano di rifornire l’Europa a spese del mercato interno.
Un eventuale nuova impennata dei prezzi del gas può solo aumentare l’;’appetito per i prodotti petroliferi.
Dopo il picco del TTF di oltre 300 [€/MWh] registrato nella giornata di venerdì 26 agosto, supportato dalla forte domanda (per iniezioni di stoccaggio e produzione di energia) e dalle preoccupazioni sull’offerta anche il mercato gas tira un sospiro di sollievo, se così si può dire. Nella settimana appena trascorsa il raggiungimento dei livelli di stoccaggio dell’80% in gran parte dei paesi europei ha esercitato importanti pressioni al ribasso, specie dopo i commenti del ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck secondo cui, grazie alle scorte di gas ben riempite, la Germania non comprerà più a qualsiasi costo.
Il PSV ha seguito di pari passo l’andamento del TTF. Il CAL23 con una chiusura settimanale pari a 186,90 [€/ MWh] ha perso ben 125,90 [€/MWh] W-o-W. Perde terreno anche il Q4_22 che con un delta W-o-W di 115,40 [€/MWh] chiude a 229,20 [€/MWh].
A causa della ormai ben nota correlazione tra il mercato gas e quello elettrico anche i principali prodotti forward power sono tornati sui livelli di metà agosto, accompagnati da un comune ottimismo sul ritorno delle piogge che dovrebbero sancire il termine della siccità che nei mesi scorsi ha drasticamente rallentato il nucleare francese e l’idroelettrico di tutta Europa.
Il CAL23 power ITA dopo la chiusura record della settimana precedente a 625,00 [€/MWh] ha invertito la rotta chiudendo a 369,00 [€/MWh], -256,00 [€/MWh]. Il PUN registra la medesima inerzia vista sul PSVda perdendo appena 20,14 [€/MWh] e chiudendo la settimana con una media (lun-ven) pari a 648,91 [€/MWh].
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