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Introduzione agli ESG e al loro Impatto per le PMI

 Introduzione 

Negli ultimi anni, il concetto di sostenibilità ha subito un’evoluzione passando da una buona pratica opzionale a una necessità strategica per le aziende, indipendentemente dalle loro dimensioni.
I fattori ESG (Environmental, Social, Governance) rappresentano oggi una pietra angolare per misurare l'impatto di un'azienda in modo olistico e trasparente. Le piccole e medie imprese (PMI), che costituiscono la spina dorsale dell’economia italiana ed europea, si
trovano ora di fronte a una sfida:
come integrare questi principi nel loro modello di business?
Quali benefici e obblighi ne derivano, soprattutto alla luce delle nuove normative europee come la CSRD?

I principi ESG: una guida per un futuro sostenibile 

I principi ESG sono diventati un modello per valutare la sostenibilità aziendale su tre dimensioni chiave:
Environmental (Ambientale): include la gestione delle risorse naturali, l’efficienza energetica, la riduzione delle emissioni e l’adattamento ai cambiamenti climatici.
Social (Sociale): riguarda l'impatto dell’azienda sulla società, con particolare attenzione alle condizioni di lavoro, al rispetto dei diritti umani, alla diversità e all’inclusione.
Governance: si riferisce alla trasparenza, alla gestione etica dell’azienda, alla conformità normativa e al sistema di controllo interno.
Per le PMI, l’adozione di questi principi può sembrare onerosa, ma in realtà rappresenta una leva competitiva che consente di migliorare l’efficienza, ridurre i rischi e aumentare la fiducia degli stakeholder.

La rilevanza degli ESG per le PMI 

Le PMI italiane si trovano spesso a competere in mercati globali dove la sostenibilità non è più solo una scelta, ma una richiesta esplicita da parte di consumatori, investitori e governi. Anche se non tutte le PMI saranno immediatamente soggette a obblighi stringenti, il coinvolgimento in filiere internazionali o la collaborazione con grandi aziende le renderà inevitabilmente parte di un ecosistema più ampio che richiede l’adesione ai principi ESG.

Inoltre, l’integrazione degli ESG può consentire alle PMI di accedere a nuovi mercati e opportunità di finanziamento, dal momento che investitori e banche sono sempre più orientati a favorire imprese sostenibili.

La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD): Un nuovo standard normativo 

Nel 2021, l’Unione Europea ha introdotto la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), un aggiornamento significativo della precedente Non-Financial Reporting Directive (NFRD). L’obiettivo della CSRD è chiaro: aumentare la trasparenza, la comparabilità e la qualità delle informazioni non finanziarie fornite dalle aziende. Questa direttiva non solo amplia il numero di aziende coinvolte, ma introduce requisiti molto più rigorosi e standardizzati per la rendicontazione.

Obblighi imposti dalla CSRD 
La CSRD estende i suoi obblighi a un numero molto più ampio di aziende rispetto alla NFRD. In particolare, le PMI saranno coinvolte gradualmente, a seconda delle dimensioni e della loro partecipazione in mercati regolamentati. Gli obblighi principali comprendono:
1. Obbligo di rendicontazione ESG: tutte le aziende soggette alla CSRD devono fornire informazioni dettagliate riguardo il loro impatto ambientale, sociale e di governance. Ciò include l’analisi della doppia materialità, che considera sia l’impatto dell’azienda sull’ambiente e sulla società, sia l’influenza di fattori esterni sulla performance aziendale.
2. Applicazione degli ESRS (European Sustainability Reporting Standards): la CSRD impone di seguire standard comuni, sviluppati dall’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group), per garantire che le informazioni ESG siano comparabili, trasparenti e affidabili.
3. Verifica esterna: le informazioni fornite dalle aziende dovranno essere verificate da un revisore esterno, per garantire l'affidabilità dei dati pubblicati. Questo rappresenta una grande novità, in quanto la revisione esterna non era un obbligo sotto la precedente direttiva NFRD.
4. Obbligo di digitalizzazione: le aziende dovranno rendere disponibili le loro rendicontazioni ESG in formato digitale e accessibili attraverso la piattaforma ESAP (European Single Access Point), per facilitare l’accesso ai dati da parte di tutti gli stakeholder.

Adeguamento delle PMI: Gli step da seguire 
Per adeguarsi alla CSRD e ai nuovi obblighi di rendicontazione ESG, le PMI devono seguire un percorso ben strutturato:

Mappatura dei processi aziendali: il primo passo consiste nel fare una mappatura dettagliata di tutti i processi aziendali, al fine di identificare i principali impatti ambientali, sociali e di governance. Questo implica coinvolgere tutte le funzioni aziendali, dall’area produttiva a quella finanziaria, per raccogliere dati rilevanti.
Analisi della doppia materialità: uno dei punti cardine della CSRD è l’approccio alla doppia materialità. Le PMI devono valutare non solo come le loro attività influenzano l’ambiente e la società, ma anche come fattori esterni (come i cambiamenti climatici o le pressioni sociali) possano influenzare le loro prestazioni finanziarie.
Implementazione di pratiche di raccolta dati: le PMI devono strutturare un sistema di raccolta e monitoraggio dei dati ESG, in modo che tali informazioni possano essere rendicontate in modo preciso e tempestivo. La qualità dei dati sarà fondamentale per evitare errori o incongruenze che potrebbero essere sanzionate.
Coinvolgimento degli stakeholder: l’adozione di principi ESG richiede un dialogo costante con gli stakeholder interni ed esterni. Coinvolgere dipendenti, fornitori, clienti e investitori è essenziale per comprendere le aspettative e allineare la strategia aziendale ai principi di sostenibilità.
Redazione del bilancio di sostenibilità: la rendicontazione ESG richiederà la preparazione di un bilancio di sostenibilità, un documento che dovrà essere pubblicato annualmente e verificato da una terza parte. Le PMI dovranno quindi familiarizzare con i nuovi standard ESRS, che specificano come devono essere strutturate le informazioni ESG.
Monitoraggio e revisione continua: una volta implementato il sistema di rendicontazione ESG, le PMI dovranno continuare a monitorare e rivedere i loro processi per assicurarsi di essere allineate alle normative e alle best practice. Il miglioramento continuo è parte integrante del percorso di sostenibilità.

Per il futuro 

L’integrazione dei principi ESG, insieme all'adeguamento alla CSRD, rappresenta una trasformazione fondamentale per le PMI. Non si tratta solo di conformarsi a nuovi requisiti, ma di cogliere un’opportunità per costruire un’impresa più resiliente, innovativa e competitiva. Le PMI che adotteranno strategie di sostenibilità in modo proattivo non solo risponderanno alle richieste normative, ma contribuiranno attivamente alla creazione di un futuro più equo e sostenibile.
In questo percorso di trasformazione, Confapi si pone come un partner strategico per le PMI, offrendo supporto e competenze per affrontare le sfide legate alla sostenibilità.
Adottare una strategia ESG non significa solo conformarsi alle normative, ma abbracciare una visione di lungo periodo che valorizza l’impresa e il suo impatto sulla società. Confapi è al fianco delle aziende per guidarle verso un futuro dove crescita, innovazione e responsabilità si fondono in un modello di business sostenibile e di successo.