Gentile associata, gentile associato,
In questi anni di continue emergenze (coronavirus, rialzo dei prezzi dell’energia, guerra alle porte d’Europa) sembrerebbe fuori luogo parlare di standard ISO per fronteggiarle, ma è opportuno segnalare che ne esiste uno sicuramente interessante, studiato per mettere le aziende nelle condizioni di affrontare, nel miglior modo possibile, le situazioni “estreme”.
Lo standard in questione è la norma ISO 22301 (Security and resilience – Business Continuity Management Systems), che ha come obiettivo la business continuity, o più esattamente mettere le aziende nelle condizioni di essere pronte ad affrontare e gestire eventi anche imprevisti e molto impattanti, al fine di consentire la continuità del business aziendale.
Per affrontare le situazioni complesse e impreviste, la norma prevede esplicitamente una business impact analysis, l’elaborazione di strategie per affrontare i rischi individuati, l’elaborazione di un preciso piano di business continuity, un’esercitazione pratica (che non si limita alla classica ora di esercitazione di routine) per applicare il piano e una valutazione dei risultati ottenuti.
Grazie allo schema “ISO High Structure Level (HSL)” la norma è suddivisibile in 10 capitoli:
- Scopo
- Norme di riferimento
- Termini e definizioni
- Contesto dell’organizzazione
- Leadership
- Pianificazione
- Supporto
- Attività operative
- Valutazione delle prestazioni
- Miglioramento
Si può concludere che la ISO 22301 è in grado di consentire alle aziende di affrontare situazioni complesse ed estreme, ma bisogna anche evidenziare che si tratta di uno standard impegnativo da applicare, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista organizzativo.
A conti fatti, visti i recenti sviluppi, possiamo affermare sicuramente che “il gioco vale la candela”.
In collaborazione con Newconsulting Srl