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Risk Management. Il Presidente Cirelli ospite all’inaugurazione della nuova sede di Gruppo Sacco Assicurazioni

Si è tenuta lunedì 6 febbraio, presso la nuova sede del Gruppo Sacco Assicurazioni, a San Lazzaro di Savena, Bologna, la Tavola Rotonda dal titolo “PROSPETTIVE E ATTENZIONE AL RISCHIO, TUTELA DELLA STABILITÀ AZIENDALE ATTRAVERSO IL RISK MANAGEMENT? PICCOLE E MEDIE IMPRESE TRA CAMBIAMENTI E OPPORTUNITÀ” e si è conclusa con il tradizionale taglio del nastro alla presenza dell’Assessora con Deleghe a Giovani, Lavoro, Start-Up, Attività Produttive e Commercio, Sicurezza del Comune di San Lazzaro di Savena Sara Bonafe’.

Un progetto complessivo di 700 mq di nuovi uffici che ha fatto da cornice ad un appuntamento assicurativo culturale ed ha visto la partecipazione di personalità del mondo politico, economico e finanziario, delle Istituzioni nonché di tutti i partners strategici del Gruppo. Un modo nuovo di fare impresa ha coinvolto esperti d’eccezione dando vita ad una attenta analisi
di Risk Management come strumento di difesa per le piccole e medie imprese, puntando il dito sulle soluzioni necessarie a creare valore per l’impresa, dando risposta ai bisogni, e prima ancora,
incrementando la capacità di prevenirli.

La tavola rotonda ha riunito e coinvolto ANRA, CONFAPI EMILIA ROMAGNA, KLEROS, l’Economista e Opinionista Rai Fabio Verna affiancato dallo Strategist e Consultant from risks Giuliano Tavaroli. A moderare il giornalista e Direttore editoriale Federico Tassinari.

«Nel nostro paese manca la cultura di impresa nonostante viviamo di eccellenze – le parole dell’economista e opinionista Rai, Fabio Verna – manca una programmazione economica a
prescindere dal colore di appartenenza politica, inevitabilmente tutto questo ha una ripercussione sul nostro sistema fatto di imprese».

«La sfida di Confapi Emilia Romagna – dichiara il Presidente Alberto Cirelli – è proprio quella di fare cultura del rischio all’interno delle PMI. Dobbiamo cercare di aumentare consapevolezza in primis nella testa dell’imprenditore. Dall’imprenditore stesso deve partire la conoscenza della percezione del rischio, questo è un passaggio necessario per salvaguardare la sua azienda. La quantità di conoscenza a cui oggi i nostri imprenditori sono sottoposti è enorme rispetto a quanto c’era da sapere 20 anni fa».

«Oggi nell’impresa c’è una netta distanza dalla conoscenza del rischio a cui si è sottopost- sostiene Giuliano Tavaroli massimo esperto di Cyber Risk – c’è quindi un problema sensibile di trasmissione di conoscenza, di strumenti di prevenzione e di strumenti sostenibili economicamente».

«I rischi sono tanti molteplici e innovativi – dichiara Stefano Scoccianti, membro del Consiglio Direttivo di ANRA – i rischi strategici emergenti, hanno elementi strutturali di sistema non
facilmente prevedibili ma che toccano le tasche di tutti. Il rischio di transizione energetica – continua – tocca anche la piccola e media impresa. Esiste infat un universo del rischio e la
tassonomia dei rischi è una pratica che l’imprenditore deve imparare a fare».

«Voglio soffermarmi anche sul rischio giuridico – sono le parole del patrimonialista e presidente di Kleros Massimo Doria – un caso pratico? La commorienza per esempio. Ebbene si anche questo è un rischio» – conclude.