a cura di Massimo Collina
Il sogno di Lionel Messi sin da quando era bambino, era emulare le gesta del suo idolo Diego Armando Maradona. Ha studiato la sua tecnica, i suoi dribbling e come lui voleva alzare al cielo la Coppa del Mondo, riportandola in Argentina. Kylian Mbappè è diventato campione del Mondo a 20 anni e sognava di far vincere alla Francia due mondiali consecutivi, come il suo idolo Pelè che vinse tre mondiali con il suo Brasile, di cui due consecutivi e il primo quando non aveva ancora 18 anni.
Solo uno dei due campioni al termine della finale avrebbe realizzato il suo sogno, ma la sfida a cui hanno dato vita ha tenuto milioni di persone incollate alla televisione, fino all’ultimo calcio di rigore. Ogni quattro anni le persone in tutto il mondo seguono la FIFA World Cup, che quest’anno si è svolta in Qatar. Il calcio non è un gioco delle elitè, è di gran lunga il gioco più popolare in tutto il mondo e la Coppa del Mondo è lo spettacolo più visto sulla terra. Negli anni ’50 il calcio era considerato uno sport della classe operaia. Ma grazie alla FIFA, che nonostante ogni sorta di accusa di corruzione (quale organizzazione non è corrotta?) si è sempre dimostrata ben gestita, il calcio è diventato un enorme affare. Nella maggior parte del mondo è lo sport più popolare o in procinto di diventarlo.
Il pubblico televisivo medio in diretta per le 64 partite della Coppa del Mondo 2018 in Russia è stato di 190 milioni. Molto più del numero di telespettatori che hanno seguito il Super Bowl, che quest’anno sono stati poco meno di 100 milioni negli Stati Uniti oltre a circa 30-50 milioni nel resto del mondo. La finale del 2018 tra Francia e Croazia ha avuto un audience televisiva media di 517 milioni di persone. La Coppa del Mondo FIFA è seguita anche più delle Olimpiadi. Nel 2018, circa 3,56 miliardi di persone hanno visto almeno un minuto della Coppa del Mondo, contro i 3,05
miliardi delle Olimpiadi di Tokyo 2020 e i 2,01 miliardi dei Giochi Invernali di Pechino 2022.
Quando nel 2010 è stato annunciato che la Coppa del Mondo si sarebbe svolta in Qatar, la reazione generale è stata di incredulità ed indignazione. La terribile situazione dei diritti umani all’interno del Paese, le segnalazioni di trattamenti aberranti riservati ai lavoratori migranti e le migliaia di
morti sul lavoro durante la costruzione di nuovi stadi e infrastrutture, hanno fatto nascere forme di boicottaggio verso la Coppa del Mondo, la FIFA e gli sponsor della manifestazione. Tuttavia l’idea sembra essere in gran parte caduta nel vuoto tra il pubblico. Solo il 10% degli intervistati ha
dichiarato che avrebbe boicottato i marchi che sponsorizzano l’evento e solo il 4% degli appassionati di calcio ha dichiarato che non avrebbe guardato la Coppa del Mondo. A proposito, appena sei mesi fa, la maggior parte dei leader del mondo occidentale si sono recati in Qatar e
hanno implorato il paese di fornire loro gas naturale…
Ma perché il calcio è molto più popolare di qualsiasi altro sport? Probabilmente perché ai bambini e agli uomini piace istintivamente prendere a calci tutto ciò che giace sul pavimento. Inoltre, il calcio può essere giocato in qualsiasi parte del mondo ed in gran parte gratuitamente. Sciare
richiede la neve sulle montagne e il nuoto agonistico richiede le piscine. Il calcio, invece può essere giocato su una strada, sulla spiaggia, sulla neve, sull’erba, ecc. Ci sono meravigliosi giocatori in tutto il mondo e questo porta talvolta a sorprese e risultati inaspettati in tornei come la Coppa del
Mondo. Una vittoria ai Mondiali può rappresentare una riscossa morale per un intero Paese che vive in condizioni economiche disagiate.
Considerazioni economiche
Non solo la Francia di Mbappè, ma tutta l’Europa è difronte ad una “sfida esistenziale”. Così l’ha definita Thierry Breton, Commissario Europeo per il Mercato Interno in un incontro a novembre con i rappresentanti dell’industria, dove si è lamentato della politica statunitense, che antepone
l’economia all’Europa. Le parole del Commissario UE sono state raccolte in un articolo di Weltwoche, nel quale Breton sottolinea che gli Stati Uniti sono il peggior nemico dell’Europa a causa della guerra in Ucraina e della risposta della NATO, che ha fatto precipitato l’Europa in una
crisi esistenziale.
In effetti, tre cose stanno accadendo nell’UE dall’inizio della guerra: primo con l’addio al gas della Russia si è creato un vantaggio competitivo per gli Stati Uniti, dove a lungo termine l’energia costerà molto meno; di conseguenza le aziende sono attratte dagli Stati Uniti, soprattutto quelle
che operano nel settore delle tecnologie verdi, che il Presidente Joe Biden sovvenzionerà generosamente; terzo la campagna di Washington «Buy-American» porterà i cittadini statunitensi a comperare batterie americane, auto elettriche, celle solari e pompe di calore made in USA.
Continua Breton “Il Commissario Europeo per gli Affari Economici (Gentiloni) invoca una risposta comune, perché le nostre aziende possano sopravvivere nella competizione. Ma gli Stati Uniti hanno appena sospeso la competizione. La legge del più forte. Qualcuno si chiede perché agli
americani piace la guerra in Ucraina? Chi ha bisogno di nemici quando hai amici così?”.
Le parole usate sono forti, soprattutto perché vengono da un Commissario UE, ma come abbiamo appena visto ai Mondiali, la legge del più forte non sempre si applica, ne si applica per sempre (basti pensare che il Giappone ha battuto sia la Germania che la Spagna e il Marocco il Portogallo e
la Spagna). In realtà l’uomo della strada in Europa è da subito stato scettico riguardo alle “buone intenzioni” degli Stati Uniti. Lo scetticismo è aumentato notevolmente dopo la pubblicazione di diversi studi, che mettono in discussione le politiche di blocco e vaccinazione durante l’epidemia di COVID. Pertanto, un miracolo potrebbe verificarsi e portare a politiche di maggior “buon senso”, che sarebbero probabilmente molto positive per le aziende tedesche. La perdita di competitività della Germania, locomotiva del continente, è diventata piuttosto imbarazzante in patria, perché sotto
gli occhi di tutti: politici, imprenditori e gente comune. Le esportazioni tedesche e le importazioni dalla Cina sono cresciute in tandem tra il 2001 e il 2019. Ma dall’inizio del 2020 in poi, le esportazioni cinesi verso la Germania sono cresciute ad un tasso di gran lunga superiore rispetto
alle esportazioni tedesche verso la Cina. L’assenza di “buon senso” è alla base della mancata soluzione della guerra in Ucraina. Sia la guerra
che i negoziati sembrano trovarsi in una situazione di stallo e a fine novembre, il territorio liberato dalle forze ucraine è all’incirca pari alla porzione di Ucraina orientale conquistata dalla Russia. Di conseguenza, nessuno dei due è prossimo a prevalere. I contatti tra Stati Uniti e Russia si
sono intensificati di recente, ma gli Stati Uniti non hanno fretta di raggiungere un accordo, soprattutto perché il G7 sta intensificando le sanzioni attraverso i massimali del prezzo del petrolio.
D’altra parte, Putin si dichiara pubblicamente aperto ad un accordo data la mancanza di soluzioni alternative. L’Ucraina finora non ha mai accettato una soluzione non militare. La situazione rimane in stallo, sebbene tutte le parti mostrino una maggiore propensione alla discussione. La posizione della Russia si indebolisce col tempo, mentre la dipendenza energetica europea si riduce dalla Russia.
Osservazioni sul 2023
Secondo Alpine Macro, gli aumenti dei prezzi al consumo dovrebbero “diminuire nettamente”, per via di un forte calo della domanda. Anche altri analisti finanziari si aspettano un rallentamento dell’inflazione negli Stati Uniti e in Europa nel 2023, con tassi reali statunitensi che risulteranno
positivi a partire dall’estate. L’inflazione potrebbe quindi aver raggiunto un picco. L’indice dei prezzi al consumo è sceso del 2% rispetto ai massimi negli Stati Uniti e ha smesso di aumentare in Europa. Gli indicatori anticipatori segnalano un ulteriore ribasso. Il rallentamento della crescita
macroeconomica e la rigidità delle misure di politica monetaria continueranno a spingere al ribasso l’inflazione.
La crescita globale rallenterà ma non crollerà. Gli indicatori europei segnalano una contrazione, ma non profonda. Gli impianti di gas sono stati riforniti e i prezzi sono diminuiti. La ricchezza delle famiglie statunitensi è in calo, ma rimane ben al di sopra della media. Nel 2022, i dati macro
statunitensi ed europei sono risultati migliori di quanto previsto durante l’estate e le previsioni per il 2023 stanno toccando il fondo.
La Cina è la principale fonte di potenziale rialzo della crescita per il 2023. La riapertura dell’economia, avviata in ottobre, sarà irregolare, poiché la crescita dei casi Covid comporta chiusure occasionali. Le restrizioni sono state revocate a livello locale, favorendo una tendenza positiva. I dati commerciali e macroeconomici risultano deboli, il che contribuisce ad avvalorare la riapertura. È probabile che questa raggiunga livelli significativi entro la prossima estate e che il contesto macroeconomico ne tragga beneficio nella seconda metà del 2023.
Nell’ultimo mese si è registrato un buon recupero del mercato obbligazionario e il rally dovrebbe continuare il prossimo anno. Alcune aree, come il credito Investiment Grade, il debito finanziario e quello dei mercati emergenti, rimangono a buon mercato. Storicamente, un’economia in
rallentamento e tassi statunitensi più bassi fanno sì che credito, titoli di stato USA, debito dei Paesi emergenti e obbligazioni High Yield sovraperformino.
Non torneremo al vecchio mondo dei rendimenti a zero. Il tasso d’inflazione si stabilizzerà su livelli superiori a quelli prevalenti sino al 2021. Fino a quando non si capirà l’effettiva portata del rallentamento economico e se questo sfocerà in una recessione, le obbligazioni sono da preferire
alle azioni. Tuttavia in una prospettiva di lungo termine, le azioni sono più attraente delle obbligazioni perché è probabile che ci troviamo in una fase iniziale di un ciclo di aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse. In altre parole, mentre l’inflazione potrebbe scendere nei prossimi mesi, in seguito è probabile che ricompaiano pressioni inflazionistiche.
Il 2022 non è stato un buon anno per gli investitori di tutto il mondo, ma per qualcuno è stato veramente disastroso. Il denaro stampato dalle banche centrali dopo la pandemia e offerto a costo 0 agli investitori, ha fatto letteralmente impazzire persone che hanno investito tutti i loro soldi nella Exchange di criptovalute FTX di Sam Bankman, poi rivelatasi una frode da 10 miliardi. (“Quando Dio vuole punire un uomo, prima lo priva della ragione” – Dostoevskij del 1868 L’idiota). Nel mondo delle bolle finanziarie gli investitori vengono privati della ragione.
Uno dei migliori giocatori ed allenatore di calcio del mondo, l’algerino Zinedine Zidane, ha raccontato in un’occasione: “Una volta ho pianto perché non avevo le scarpe per giocare a calcio, ma un giorno ho incontrato un uomo che non aveva i piedi”