“TRAVEL RISK MANAGEMENT”: COME FAR VIAGGIARE I DIPENDENTI ALL’ESTERO IN MODO SICURO

Il datore di lavoro è garante della salute e sicurezza dei propri dipendenti sul luogo di lavoro, sia quando si trovano presso la sede aziendale in Italia, sia durante i viaggi all’estero. Dopo la fine della pandemia, la mobilità internazionale ha ripreso piede.
La forza lavoro di molte imprese è ormai internazionale ed i lavoratori si muovono frequentemente da un Paese all’altro. Al contempo però il contesto internazionale è sempre più instabile ed i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori che si recano all’estero sono molteplici (logistici, climatici, biologici, politici, bellici ecc.).
CHE COS’E’ IL “TRAVEL RISK MANAGEMENT” (TRM)
L’insieme delle strategie e delle misure adottate dalle aziende per valutare i rischi di viaggio correlati al Paese, e per prevenire infortuni, incidenti o minacce all’integrità fisica e morale dei lavoratori, è noto come “Travel Risk Management” o TRM. Linee guida comuni a livello internazionale sono state elaborate e cristallizzate con lo standard ISO 31030:2021.
Inoltre, a gennaio 2025, è stato pubblicato, per quanto riguarda l’Italia, il “Documento di orientamento professionale per il Medico Competente: aspetti pratico-gestionali del lavoratore all’estero” dalla Società Italiana di Medicina del Lavoro.
Esistono quindi ora dei chiari riferimenti, sia a livello internazionale che italiano, che dettano i parametri delle compliance per le imprese in questo ambito. I giudici prenderanno quindi a riferimento questi parametri nel valutare le azioni dei datori di lavoro e quindi l’adozione di queste compliance costituisce ormai un elemento imprescindibile per le aziende che intendono inviare propri lavoratori all’estero.
COSA DEVE FARE UN DATORE DI LAVORO CHE DEVE INVIARE PROPRI LAVORATORI ALL’ESTERO
E’ fondamentale per le aziende che intendono inviare propri lavoratori all’estero (in trasferta, in distacco o con trasferimento all’estero) redigere una policy che indichi la strategia di TRM dell’azienda e che definisca le procedure da seguire per identificare i rischi e prevenirli o contenerli, nonché i ruoli e le responsabilità interne all’azienda.
Primo onere delle aziende
Primo onere delle aziende è quello di effettuare una corretta valutazione dei rischi, che deve adattarsi alle specificità dei fattori di rischio presenti all’estero, spesso non rilevanti in Italia. Si considerino, ad esempio, i rischi connessi a malattie ormai debellate sul nostro territorio o ad eventi bellici, che possono avere un impatto sulla logistica del Paese. In questi casi spetta al datore di lavoro studiare le vie più sicure di entrata e di uscita dai siti lavorativi. Un altro esempio riguarda i rischi connessi ai contesti politici e/o religiosi: in taluni Paesi, dove la religione svolge un ruolo molto importante, il vilipendio della religione può comportare severe sanzioni.
Secondo onere per le aziende
Una volta identificati i rischi specifici di un Paese, il datore di lavoro deve individuare le misure di prevenzione adeguate. Ad esempio, potrebbe essere richiesta la vaccinazione dei lavoratori inviati all’estero oppure le aziende potrebbero dover attivare un’assicurazione di viaggio e medica a favore dei dipendenti, o stipulare convenzioni con strutture sanitarie locali per garantire un’adeguata assistenza sanitaria, o convenzioni per assicurare un immediato rimpatrio del lavoratore.
Terzo onere per le aziende
I lavoratori devono essere formati adeguatamente sui rischi cui vanno incontro, mediante il così detto “Travel consuelling”. Uno strumento utile, identificato dalle linee guida, è la scheda Paese, cioè un documento che contiene le informazioni utili per rendere effettiva l’assistenza medica nel Paese di destinazione. La scheda Paesa conterrà, solitamente, le istruzioni per i dipendenti per supportarli nel trattare direttamente patologie minori del viaggiatore nonché i riferimenti da contattare in caso di emergenza.
Quarto onere per le aziende
Il datore di lavoro dovrà infine continuare a monitorare i dipendenti anche durante il viaggio ed accertarsi delle loro condizioni di salute al rientro.
RUOLO DEL MEDICO COMPETENTE E ASPETTI SANZIONATORI
Un alleato chiave delle aziende per definire quali siano le misure idonee da adottare sulla base degli standard sopra individuati, è il medico competente, cui sono rivolte prioritariamente le recenti linee guida.
Le aziende che non adottano strategie di TRM rischiano di compromettere la propria continuità aziendale e di dover far fronte a gravi responsabilità civile e penali. Queste ricadono sul datore di lavoro (e in particolare sui membri del Cda) in caso di accertata violazione dell’obbligo di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, che si può estendere anche ad infortuni occorsi all’estero. A ciò si aggiunge un potenziale danno reputazionale per l’azienda.