Dal prossimo 17 dicembre tutte le aziende del settore privato che hanno un organico medio compreso tra i 50 ed i 249 lavoratori dipendenti, dovranno istituire un sistema di whistleblowing, una piattaforma cioè di segnalazione di eventuali illeciti commessi in azienda, che tuteli la riservatezza dell’identità ed i dati personali dei denuncianti (si vedano la nostra circolare n. 114/2023 e la newsletter da noi inviata alle aziende associate in data 15-09-2023).
La normativa (D.lgs n. 24/2023) stabilisce che il canale di segnalazione interna sia attivato da parte dei datori di lavoro interessati, “sentite le rappresentanze o le organizzazioni sindacali di cui all’articolo 51 del D.lgs n. 81/2015”.
Ora questo passaggio sta generando alcuni dubbi applicativi sulle modalità concrete da utilizzare per il confronto con il sindacato. L’obbligo di “sentire” le rappresentanze appare differente dall’obbligo di esperire un “esame congiunto”, in quanto quest’ultimo si concretizza in una forma ben più intensa di coinvolgimento e di discussione approfondita su una certa materia. L’impegno di “sentire” i rappresentanti dei lavoratori, si differenzia anche dalla necessità di agire “previa intesa” o “di concerto” con le organizzazioni sindacali, non essendo richiesto, nel caso del whistleblowing, il raggiungimento di alcun accordo.
L’obbligo di “sentire” le associazioni dei lavoratori, sembra quindi avere natura meramente informativa (come conferma anche l’Anac nelle proprie linee guida) e si concretizza in due momenti: la comunicazione preventiva al sindacato, con cui si da notizia dell’intenzione di attivare il canale di segnalazione e si invia una descrizione dei suoi elementi essenziali, e l’eventuale incontro di approfondimento da tenersi se richiesto dal sindacato. Incontro che il datore di lavoro deve effettuare ma senza vincoli specifici; resta cioè libero di accogliere o meno le indicazioni ricevute dal sindacato. L’incontro è peraltro solo potenziale. Se i rappresentanti dei lavoratori non reagiscono all’informativa del datore di lavoro, e quindi non chiedono un incontro, la fase di ascolto deve intendersi regolarmente conclusa.
Per dare tempi certi a questa fase, è opportuno che il datore di lavoro, attraverso la propria informativa, fissi un termine per ricevere indicazioni o svolgere l’incontro.
Nel caso di aziende prive di rappresentanze sindacai interne, si ritiene, vista la formulazione molto ampia della disposizione, che l’obbligo di informativa debba essere assolto inviando la stessa alle associazioni comparativamente più rappresentative che firmano il contratto collettivo applicato in azienda.
Il momento di confronto col sindacato è importante anche perché il mancato coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori, potrebbe configurare una condotta antisindacale.
La convenzione stipulata da Confapi Emilia e Agile Class
Nell’attuale scenario legislativo, Agile Class in partnership con Confapi Emilia presenta una soluzione per la gestione del whistleblowing, adeguata ai nuovi standard legali. Un passo deciso verso una corporate governance trasparente e responsabile.
Le aziende italiane con almeno 50 dipendenti, così come quelle che operano in specifiche categorie citate dalla norma (ad es. “servizi, prodotti e mercati finanziari”) devono adeguarsi alle nuove regolamentazioni sul whistleblowing. Un obbligo, ma anche un’opportunità per elevare gli standard etici.
La soluzione: Confapi Emilia, con il sostegno di Agile Class, offre un servizio di whistleblowing altamente sicuro, sviluppato da PrivacyLab, marchio di eccellenza nella compliance aziendale e nella protezione dati e basato su GlobaLeaks, la piattaforma che assicura massima riservatezza e compliance al GDPR.
Caratteristiche:
Interfaccia user-friendly
Cifratura end-to-end
Opzione multicanale, inclusa la telefonia
Valutazione delle segnalazioni: Agile Class applica una metodologia a tre pilastri—pertinenza, urgenza, affidabilità—per categorizzare e gestire le segnalazioni in modo tempestivo e imparziale.
Certificazioni: La soluzione è sostenuta da certificazioni ISO che garantiscono l’aderenza ai più alti standard di sicurezza delle informazioni.
La partnership tra Agile Class e Confapi Emilia segna un nuovo capitolo nella promozione di pratiche aziendali etiche e trasparenti. Un’arma in più per le imprese che puntano all’eccellenza nella governance.